Festeggiare i baci, un giorno qualunque

Buongiorno,

una mattina della settimana scorsa, mentre facevo colazione ed ascoltavo il telegiornale, ho aperto i social e sono stata invasa da baci. Ovunque c’erano foto, disegni, poesie, filmati, che richiamavano la bellezza dei baci.
Senza saperlo, mi ero immersa nel tema del momento “la giornata internazionale del bacio”. Lo studio e il lavoro, però, mi hanno impedito di trovare il tempo di scrivere qualcosa, perchè il mio splendido carattere, ovviamente, mi portava a voler contribuire in qualche modo.
Purtroppo, la giornata è passata senza che io riuscissi a scrivere qualche parola su questo gettonatissimo gesto.

Qualche giorno dopo, però, mentre stavo seduta su un frecciarossa, ho sentito forte voglia  di dare un bacio e, senza che io pensassi alla ricorrenza da poco passata, ho scritto qualche verso in una nota del telefono.
Le parole, come accade quando sono già pronte e hanno solo bisogno che tu gli dia una forma, hanno trovato posto in pochissimi minuti e io mi sono trovata a rileggerle come se avessi trattenuto il fiato fino alla stesura dell’ultima sillaba.
Quindi, ecco qua il mio tributo al bacio, seppure fuori tempo.
Ma poi, esiste davvero il bisogno di una giornata che ci ricordi quanto sia speciale e bellissimo poter dare un qualunque tipo di bacio? Esiste modo migliore di dimostrare affetto, gratitudine, gioia, tristezza, fratellanza, amore, di un bacio? Non credo, ma non intendo lamentarmi di una ricorrenza che riempia instagram e facebook di pensieri dolci, per una volta, invece che di sederi.

Con questi miei versi, vi auguro una buona giornata,

Celestina

n questo Istante
di questo giorno
normalissimo,
indaffarato,
banale,
come un martedì
frenetico
o,forse,un giovedì
stanco

Io,
ti guardo
di sfuggita,
mentre penso alla cena. 
Tu,
mi sorridi
leggermente,
mentre fai la punta ad una matita. 
E allora mi fermo
non più stanca
non più occupata
non più immersa
nel mio
quotidiano arrancare. 
In questo istante, 
di questa vita
il mio viso 
sfiora
il tuo sorriso,
il mio sguardo
si immerge
nella tua anima

E non c’è nulla di 
straordinario
incredibile
fantascientifico
inaspettato
in quello che accade. 
Perché 
sarà normale
abituale 
fugace
distratto,
ma 
proprio per questo è
così unico,
così nostro

Questo piccolo,
leggero
Bacio

Blu

Buonasera,

so di non pubblicare da due settimane, ma è un periodo molto intenso. Sto provando emozioni profonde e forti. Ho vissuto momenti molto belli, altri demoralizzanti e ho continuato a cercare di capire alcune di quelle cose che mi porto dentro e potenzialmente potrebbero rischiare di destabilizzare il mio caro, fragile, meraviglioso equilibrio.
Nonostante ci siano cose che  potrebbero togliermi il sorriso, sono felice e grata ogni volta che mi fermo per respirare e mi rendo conto che questo stato d’animo è mio, lo possiedo, non è un fugace  momento fortunato. Sono una ragazza tendenzialmente felice, nonostante tutto.

Purtroppo sto scrivendo poco, non tanto per mancanza di ispirazione quanto per mancanza di tempo e stanchezza che si accumula e mi fa crollare non appena sfioro il letto (ecco un’altra cosa positiva:  mi sto dimenticando cosa si al’insonnia!). Quindi, perdonatemi.

Per ora, mentre approfitto della mia autonomia residuale per scrivere qualche pagina di Margottina2, vi lascio qualche verso.

Buona serata,

Celestina

Blu
È tutto così blu qua fuori.
Sento l’azzurro 
Premere 
contro la mia pelle,
Scivolare
a ritroso tra le lacrime,
Liberarsi
in un respiro nel petto.

 

Leggero
è tutto così leggero qua fuori.
Il mare 
abbraccia ricordi,
Il sale
anestetizza ferite.

E il cielo,
il cielo aspetta.

Attende che l’anima 
Segua lo sguardo
Si liberi dalla polvere
Sleghi catene di seta e
Abbandoni i suoi pesi.

E io,
Io aspetto

Che il cielo,
Che il mare,
Che il sale,
Che il vento
Che la mia anima,
Che tutto,

Si mischi e schiarisca 
in una mattina d’estate, 
in un attimo 
in cui il passato soffia alle mie spalle
e il futuro prende la forma delle nuvole.

Quattro versi, riprovare

Buonasera,
Passo velocemente solo per condividere questi quattro versi che mi sono capitati sulla tastiera del cellulare poco prima di andare a dormire

Non è ancora quello che cerco,ma è qualcosa.

Celestina

image

-Sempre-

È pur sempre il sole
che muore
dietro ai tetti
e lascia
strascichi di luce
e mozziconi di nuvole
bianche.
È pur sempre la luce
che ti permette
di riposare gli occhi
e i pensieri
eclissandosi dietro agli alberi
ed ai comignoli. 

È pur sempre il cielo
che guardi,
cercando risposte
O domande
O ricordi intarsiati
nei sogni.

Sei pur sempre tu,
che ti affacci
e ti blocchi
dietro a zanzariere
O specchi,
O vetri,
O parole,
Ma continui a guardare
Di là.
Oltre.
Continui a cercare,
ammirare,
immaginare.

È pur sempre una stella,
quella,
che brilla per prima,
mentre il sole cala
e la luce si mischia
nell’ombra.
E tu
la cerchi.

Tu.

Sei pur sempre tu.

Poesia. Cielo

Buonasera,
poche parole per condividere con voi dei versi che mi sono venuti in mente ieri sera, mentre ritornavo a casa dopo alcune commissioni in centro.
C’era un profumo bellissimo, sapeva di temporale, primavera, forza, energia e di vita.
Credo sia stato uno dei cieli più belli che io abbia mai visto, ma ovviamente il mio cellulare non è riuscito a cogliere una minima frazione della sua essenza.

Spero che i versi vi piacciano.

Buona serata,

Celestina

Canzone: Il teatro degli orrori direzioni diversecielo

-Cielo-

 

Distratta,
Passeggiavo annusando
L’aria e i miei pensieri
M’accorsi d’un tarlo,
fastidioso e implacabile,
Che mangiava il resto
Riempiendo la mente
Di Te.
Guardai il cielo,
Gli alberi,
Le torri,
Gli uccelli nervosi
Che portavano novità.
Ed io ero aggrappata
All’abitudine
Di un pensiero che ha il tuo
Odore
Di un suono che ha la tua
Risata
Del sapore salato
Di quella lacrima.

C’eri.
Non c’eri.

Allungai la mano
Sulla tua guancia,
Posai un bacio
Sul tuo collo.

Concentrata,
Stavo ferma davanti
Al cielo
E mi raccontavo che ormai
Eri andato.
Via.
Lontano.
O forse eri qua,
Vicino.
Abbracciai la tua carne,
Il tuo spirito,
La tua anima
e il ricordo
Che solido stava appoggiato
Sulla bocca
Del mio stomaco stremato.

Avrei voluto mostrarti
Le nuvole,
Ti ho raccontato
Il profumo del temporale che stava arrivando.
L’ho aspettato.
Ho aspettato me.
Ho aspettato che lavasse
Via
Le cicatrici e che portasse

Te e me stretti in un abbraccio.

Non ha piovuto.
Il vento ha spazzato via
Qualcosa
Ma non i pesi e i segni.

Distratta,
Ho passeggiato e dimenticato.
Ho aperto una porta,
L’ho chiusa.
E con essa ho sbattuto
Fuori quel cielo.