Recuperare frammenti

Buonasera,

questa domenica pomeriggio di scatoloni, pensieri, mancanze e riflessioni sta terminando e io ho proprio voglia di prendermi – prepotentemente- tutto il tempo che mi serve per scrivere di me, di Margottina e di un po’ di quelle storie che ho accumulato e che mi ronzano in testa.
Prima, però, voglio recuperare due frammenti che ho scritto questa settimana e che non ho condiviso qua.
Il primo parla di me ed è una riflessione, una istantanea, un momento di onestà [continua]

Ho preso una scatola e l’ho riempita.
Ci ho messo dentro i miei libri preferiti,quelli che devo ancora leggere, quelli che non leggerò mai e quelli che ho letto tante volte,pure in inglese.
Ho iniziato a raccogliere pezzi di me e, senza che potessi impedirlo, insieme alla polvere ho smosso i miei pensieri.
Ho trovato tracce di quella che ero, come se tenessi in mano pagine fragili di un manoscritto abbandonato fra bollette e scontrini.
Ho trovato scarabocchi di quella che sarò, disegni che la positività di questi giorni mi fa vedere come bozze di quello che sarà un bel quadro in cui vivere.
Ho trovato biglietti di concerti nei quali ho lasciato il cuore, di spettacoli teatrali durante i quali mi sono innamorata, di musei nei quali mi sono trovata a ridere con mia sorella.
Ho passato i polpastrelli sulle scritte lasciate da artisti su biglietti e CD, sorridendo al ricordo dell’imbarazzo di ogni singolo autografo e sentendomi felice per quegli incontri.
Ho ripreso in mano guide turistiche che mi hanno fatto venir voglia di ripartire.
È solo la prima scatola.
È solo un piccolo frammento di me.
Ed in mezzo a questa carta e a questa polvere posso solo rimanere meravigliata da tutta questa vita e rimproverarmi per tutti i momenti di sconforto attraversati ultimamente.
È una scatola di sguardi, musica, parole, storie, racconti e colori.
Bellissima.
Un po’ come la mia anima, che continua a brillare sopra a tutti i dolori.

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